Il debutto di ArteM al Museo Eroli

TERNI IN RETE: Scritto da Claudia Sensi

“Questa mostra è il biglietto da visita della nuova associazione ArteM nata dopo un anno di lavori fatti per “La via del Lino”. La mostra è sicuramente particolare perché particolare è ArteM. Non si tratta solo di arti visive per quello che sono conosciute ed accettate, ma proponiamo anche abiti, quelle che abbiamo chiamato delle ‘presenze’ distribuite in alcune delle sale del museo Eroli. Il tutto racconta il patrimonio culturale, artistico e artigianale che è presente nel territorio.”

Così il curatore Franco Profili descrive “Made in Umbria”, l’esposizione che raccoglie i lavori di vari artisti, dei laboratori Laquercia21, In Tessere e Alta Moda Michelini nonché alcune opere create tra gli anni 2005/2011 da oltre 80 artisti e creativi internazionali per il progetto “Arte3” di CavourArt associazione.

Alcune delle opere in mostra sono il frutto del processo creativo che ha visto artisti, artigiani e operatori culturali collaborare nella lavorazione e trasformazione del Linoleum, il materiale naturale prodotto dalla Tarkett di Narni Scalo. Ed è proprio da questa brillante collaborazione che ha preso le mosse ArteM il cui obiettivo è quello della conoscenza e valorizzazione del patrimonio e degli specifici valori di un territorio e della sua comunità.

“Il lavoro di ArteM, spiegano, è un processo creativo che nasce e si forma passando per un grande processo collettivo libero dagli schemi e dai ruoli prefissati. Insieme è meglio che da soli e le diversità sono un patrimonio, mai un problema.”

Così nelle prestigiose sale del museo Eroli antichi reperti dialogano con opere contemporanee. “Un dialogo tra antico e moderno fatto di segni, forme, materiali e tecniche che raccontano le storie di una ceramiche, acciaio, ferro, vetri, mosaici, vestiti, carte, mobili, arredi: materiali e linguaggi estetici diversificati danno vita ad un percorso espositivo articolato di suggestiva creatività che evidenzia una narrazione di visioni ed evocazioni.

Clicca qui per leggere l’articolo online.